SCENA URBANA
Complesso Edilizio Polifunzionale Presso la Stazione di San Pietro
1997-2002
Alessandro Anselmi,
La scena urbana
“Scena urbana e spazio prospettico sono fortemente
connessi. Ogni progetto può essere visto
in un modo o in un altro… Sono elementi che mi porto sempre in dietro e devo
dire che non riesco a immaginare un’architettura al di fuori di un luogo. Anche le architetture che non ho costruito
nascono da un luogo, da una situazione reale. Non è una posizione ideologica o
che deriva da una teoria. Devo partire
da un luogo, da una mappa e da un programma, per metter in moto l’immaginazione. Non ho modelli astratti e, di conseguenza,
quando questi luoghi sono all’interno della città nasce il tema della scena
urbana” (Argenti, 21).
La Scena Urbana
È difficile immaginare un architetto che,
lavorando attivamente a Roma, non prende in considerazione la scena urbana e lo
spazio prospettico. Dalla scala della città fino a quella di ogni singolo
palazzo, tutti gli elementi architettonici a Roma lavorano insieme creando una
delle più grandi scene urbane create dall'uomo. È questo l’ambiente in cui è
nato e cresciuto Anselmi, dove ha sviluppato il suo approccio all'architettura
e all’urbanistica.
Come membro fondatore dello studio
G.R.A.U. (Gruppo Romano Architetti Urbanisti), un collettivo che si ispira alle
lezioni di Louis I. Kahn, Anselmi ha lavorato per sviluppare un approccio alla
progettazione sensibile ad un ambiente di carattere monumentale in cui
l'architettura diventa metafora. Kahn è stato una fonte d’ispirazione nei
disegni di Anselmi, specialmente nella forza degli schizzi preparatori per un
progetto; questi disegni nei lavori dell’Anselmi sono un vero e proprio tour de force che esprime movimento,
monumentalità, ed espressione artistica. L’architettura di Anselmi può essere
descritta riprendendo proprio le parole di Kahn come "the thoughtful making of space", un’architettura che utilizza non
solo la materialità della costruzione per creare forma e manipolare lo spazio,
ma che si fonda anche sulla luce come proposta di un ordine invisibile.
Al fine di ottenere una migliore
comprensione delle opere di Anselmi è importante osservare sia i suoi lavori
finiti, che quelli non finiti, in modo da avere una visione olistica della sua
metodologia di progettazione.
Prospettiva,
Complesso Edilizio Plurifunzionale presso la Stazione di San Pietro
Stazione San Pietro
Il tema della scena urbana e dello spazio prospettico
è chiaramente espresso nella serie di edifici polifunzionali progettati da
Anselmi per riparare il tessuto urbano di Roma nelle aree circostanti tre diverse
stazioni ferroviarie gestite da F.S. (Ferrovie dello Stato). Dal 1995 fino al 1997,
Anselmi ha lavorato sullo sviluppo di tre proposte esclusive per gli edifici
polifunzionali vicino a Termini (1995), Pietralata-Tiburtina (1996) e San
Pietro (1997). L'obiettivo di ogni progetto è stato quello di riparare il
tessuto urbano creando i presupposti per un rapido sviluppo di attività
commerciali e culturali nel quartiere attorno alle nuove stazioni in diversi
momenti del giorno. L’idea di base era quella di creare un luogo inserito
nell’ambiente circostante alla scala opportuna, ma che fosse altresì un punto
di riferimento per gli abitanti del quartiere e le persone di passaggio
migliorando la qualità dell’ambiente globale dell’area.
Il Sito
Il quartiere della Stazione di San Pietro, costruito
all’inizio del ‘900, è un classico esempio di un luogo al centro della città
che, invece di integrarsi all’interno del tessuto urbano, è rimasto isolato
dalle aree circostanti. Quest’area è infatti rimasta periferica rispetto alle
zone limitrofe di S. Maria delle Fornaci a est, Via Gregorio VII a nord e Via
del Monte del Gallo a ovest.
Per creare un quartiere completo e vivace sarebbe stato
necessario un intervento per migliorare la connessione e l’integrazione della
stazione ferroviaria con queste aree limitrofe. La posizione della stazione e
la direzione dei binari infatti, creavano e creano tuttora, una vera e propria
barriera che spacca il quartiere in due aree ben distinte. La stazione ferroviaria,
situata proprio accanto Piazza S. Pietro in una delle aree con maggiore
pressione turistica d’Italia, avrebbe decisamente la necessità di migliorare il
modo in cui lo spazio viene utilizzato sia dai residenti che dai turisti.
Proprio con questo obiettivo l’Anselmi propose la
costruzione di un edificio multiuso 25x180m. L’edificio avrebbe dovuto
estendere il tessuto urbano lungo i binari della stazione, Via Paolo II e Via
Nicolò III. Questo edificio multiuso avrebbe dovuto includere un hotel con
circa 100 stanze, un centro commerciale, sale per conferenze e spettacoli, una
biblioteca, un teatro all’aperto e gli uffici amministrativi.
Prospetiva, Complesso
Edilizio Plurifunzionale presso la Stazione di San Pietro
Sito, Oggi
La costruzione dei disegni
dell’Anselmi sono stati presi in carico dal gruppo PROGER per un costo di 32.5
milioni di euro, ma non è stato programmato alcun accurato studio geologico e
storico del sito prima dell’inizio dei lavori. Proprio a causa della
scoperta di un piccolo lago naturale sotterraneo dove avrebbero dovuto trovarsi
parte delle fondamenta della nuova costruzione, i lavori sono stati interrotti
e, come risultato, la spaccatura fra le due aree che l’Anselmi avrebbe voluto
sanare ad oggi è ancora piú marcata.
BIBLIOGRAFIA
Arcidiacono
Giuseppe, Lo Curzio Massimo (1993), Il
Progetto della Cittá: Contributi per il Concorso “Una Via, Tre Piazze”-Gela
1993, Universitá Degli Studi Reggio Calabria Facoltá di Architettura, Gela.
Argenti,
Mari (2010), Alessandro Anselmi,
Edilstampa, Roma.
Bacon, Edmond (1974), Design of Cities, Penguin Books, New York.
Bacon, Edmond (1974), Design of Cities, Penguin Books, New York.
Conforti
Claudia, Lucan Jacques (1997), Alessandro
Anselmi: Architetto, Electa, Milano.
Functional
Redevelopment of San Pietro Station in Rome.
www.proger.it.
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