Monday, February 4, 2013

Alessandro Anselmi: Scena Urbana

SCENA URBANA

Complesso Edilizio Polifunzionale Presso la Stazione di San Pietro
1997-2002

Alessandro Anselmi,

La scena urbana

“Scena urbana e spazio prospettico sono fortemente connessi.  Ogni progetto può essere visto in un modo o in un altro… Sono elementi che mi porto sempre in dietro e devo dire che non riesco a immaginare un’architettura al di fuori di un luogo.  Anche le architetture che non ho costruito nascono da un luogo, da una situazione reale. Non è una posizione ideologica o che deriva da una teoria.  Devo partire da un luogo, da una mappa e da un programma, per metter in moto l’immaginazione.  Non ho modelli astratti e, di conseguenza, quando questi luoghi sono all’interno della città nasce il tema della scena urbana” (Argenti, 21).


La Scena Urbana
È difficile immaginare un architetto che, lavorando attivamente a Roma, non prende in considerazione la scena urbana e lo spazio prospettico. Dalla scala della città fino a quella di ogni singolo palazzo, tutti gli elementi architettonici a Roma lavorano insieme creando una delle più grandi scene urbane create dall'uomo. È questo l’ambiente in cui è nato e cresciuto Anselmi, dove ha sviluppato il suo approccio all'architettura e all’urbanistica.

Come membro fondatore dello studio G.R.A.U. (Gruppo Romano Architetti Urbanisti), un collettivo che si ispira alle lezioni di Louis I. Kahn, Anselmi ha lavorato per sviluppare un approccio alla progettazione sensibile ad un ambiente di carattere monumentale in cui l'architettura diventa metafora. Kahn è stato una fonte d’ispirazione nei disegni di Anselmi, specialmente nella forza degli schizzi preparatori per un progetto; questi disegni nei lavori dell’Anselmi sono un vero e proprio tour de force che esprime movimento, monumentalità, ed espressione artistica. L’architettura di Anselmi può essere descritta riprendendo proprio le parole di Kahn come "the thoughtful making of space", un’architettura che utilizza non solo la materialità della costruzione per creare forma e manipolare lo spazio, ma che si fonda anche sulla luce come proposta di un ordine invisibile.

Al fine di ottenere una migliore comprensione delle opere di Anselmi è importante osservare sia i suoi lavori finiti, che quelli non finiti, in modo da avere una visione olistica della sua metodologia di progettazione.

Prospettiva, Complesso Edilizio Plurifunzionale presso la Stazione di San Pietro

Stazione San Pietro

Il tema della scena urbana e dello spazio prospettico è chiaramente espresso nella serie di edifici polifunzionali progettati da Anselmi per riparare il tessuto urbano di Roma nelle aree circostanti tre diverse stazioni ferroviarie gestite da F.S. (Ferrovie dello Stato). Dal 1995 fino al 1997, Anselmi ha lavorato sullo sviluppo di tre proposte esclusive per gli edifici polifunzionali vicino a Termini (1995), Pietralata-Tiburtina (1996) e San Pietro (1997). L'obiettivo di ogni progetto è stato quello di riparare il tessuto urbano creando i presupposti per un rapido sviluppo di attività commerciali e culturali nel quartiere attorno alle nuove stazioni in diversi momenti del giorno. L’idea di base era quella di creare un luogo inserito nell’ambiente circostante alla scala opportuna, ma che fosse altresì un punto di riferimento per gli abitanti del quartiere e le persone di passaggio migliorando la qualità dell’ambiente globale dell’area.


Il Sito



Il quartiere della Stazione di San Pietro, costruito all’inizio del ‘900, è un classico esempio di un luogo al centro della città che, invece di integrarsi all’interno del tessuto urbano, è rimasto isolato dalle aree circostanti. Quest’area è infatti rimasta periferica rispetto alle zone limitrofe di S. Maria delle Fornaci a est, Via Gregorio VII a nord e Via del Monte del Gallo a ovest.

Per creare un quartiere completo e vivace sarebbe stato necessario un intervento per migliorare la connessione e l’integrazione della stazione ferroviaria con queste aree limitrofe. La posizione della stazione e la direzione dei binari infatti, creavano e creano tuttora, una vera e propria barriera che spacca il quartiere in due aree ben distinte. La stazione ferroviaria, situata proprio accanto Piazza S. Pietro in una delle aree con maggiore pressione turistica d’Italia, avrebbe decisamente la necessità di migliorare il modo in cui lo spazio viene utilizzato sia dai residenti che dai turisti.

Proprio con questo obiettivo l’Anselmi propose la costruzione di un edificio multiuso 25x180m. L’edificio avrebbe dovuto estendere il tessuto urbano lungo i binari della stazione, Via Paolo II e Via Nicolò III. Questo edificio multiuso avrebbe dovuto includere un hotel con circa 100 stanze, un centro commerciale, sale per conferenze e spettacoli, una biblioteca, un teatro all’aperto e gli uffici amministrativi.



















Prospetiva, Complesso Edilizio Plurifunzionale presso la Stazione di San Pietro

Sito, Oggi

















La costruzione dei disegni dell’Anselmi sono stati presi in carico dal gruppo PROGER per un costo di 32.5 milioni di euro, ma non è stato programmato alcun accurato studio geologico e storico del sito prima dell’inizio dei lavori.  Proprio a causa della scoperta di un piccolo lago naturale sotterraneo dove avrebbero dovuto trovarsi parte delle fondamenta della nuova costruzione, i lavori sono stati interrotti e, come risultato, la spaccatura fra le due aree che l’Anselmi avrebbe voluto sanare ad oggi è ancora piú marcata.


BIBLIOGRAFIA

Arcidiacono Giuseppe, Lo Curzio Massimo (1993), Il Progetto della Cittá: Contributi per il Concorso “Una Via, Tre Piazze”-Gela 1993, Universitá Degli Studi Reggio Calabria Facoltá di Architettura, Gela.

Argenti, Mari (2010), Alessandro Anselmi, Edilstampa, Roma.

Bacon, Edmond (1974), Design of Cities, Penguin Books, New York.

Conforti Claudia, Lucan Jacques (1997), Alessandro Anselmi: Architetto, Electa, Milano.

Functional Redevelopment of San Pietro Station in Rome.  www.proger.it.

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